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Scritti sulla questione della lingua
«Uno dei capolavori in senso assoluto della letteratura italiana», cosí Carlo Dionisotti ha definito il Proemio dell'Ascoli.
Il libro
Il Proemio, insieme agli altri due scritti riuniti nel presente volume da Corrado Grassi, riveste un’importanza fondamentale per la storia della lingua italiana e per i suoi aspetti politico-culturali. Il primo censimento (1861) aveva messo in luce impietosamente che la lingua italiana era patrimonio di un’esigua minoranza sommersa dalla stragrande maggioranza degli analfabeti dialettofoni. Manzoni, con rigore e coerenza, promuoveva sulla scorta dell’esempio francese un’unificazione linguistica del paese che avrebbe dovuto accompagnare la nascita del moderno stato centralistico, imponendo dall’alto, attraverso la scuola anzitutto, il modello fiorentino. L’Ascoli, ravvisando nella «scarsa densità della cultura e l’eccessiva preoccupazione della forma» i principali ostacoli a un’effettiva unità linguistica della penisola, oppone al razionalismo astratto le ragioni della storia, sia linguistica che politica (e in ogni caso le sue simpatie vanno alla soluzione tedesca, inclinando, anche culturalmente, verso il modello policentrico della Germania bismarckiana). Nel riproporre questo volume ormai classico, lo si è arricchito con un ampio saggio di Guido Lucchini.