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Per Primo Levi
Il saggio piú antico, Ciò che dobbiamo a Primo Levi, è del 1989; il piú recente, Il canto di Ulisse, è del 2018. Sono esattamente trent'anni che Pier Vincenzo Mengaldo, noto critico e storico della lingua italiana, studia i testi di Primo Levi, ne analizza la scrittura, ne individua il senso piú profondo. La «lunga fedeltà» sfocia ora, in occasione del centenario della nascita di Levi, in questo volume, che tutti quegli studi raccoglie dalle sedi diverse dove sono stati originariamente pubblicati, dando loro una veste organica.
Il libro
La lingua di Primo Levi è classica e chiara, ma solo apparentemente semplice: in realtà procede per contrasti, con un lessico ricco di ossimori e di termini tecnici. Mengaldo, alternando momenti piú dettagliatamente analitici ad altri di grande sintesi, la scompone e la ricompone per scoprirne i piú riposti meccanismi, sempre in relazione con la necessità espressiva di cui è di volta in volta strumento. Ovviamente Se questo è un uomo è al centro delle indagini, ma molto spazio è dato alla Tregua, forse il romanzo di Levi prediletto da Mengaldo, che ben individua le diverse strategie linguistiche dei due libri contigui. Non manca poi l’analisi linguistica dei testi piú letterari e meno testimoniali di Levi, in particolare gli splendidi racconti del Sistema periodico.