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Note per la letteratura
Nelle Note per la letteratura Adorno raccolse scritti spesso di origine occasionale, ma in cui è sempre insita la forma del saggio cosí come è magistralmente definita nel testo che apre il volume.
Il libro
Il saggio è la forma prediletta da Adorno, accanto all’aforisma, poiché rientra nel pensiero asistematico, che non sussume il particolare alla totalità, ma lo spreme in quanto frammento, la realtà stessa essendo frammentaria e trovando «la propria unità attraverso le fratture, non attraverso il loro appianamento», sicché il saggio «deve far risplendere la totalità senza peraltro asserirne la presenza». E molte di queste «note» sono veri e propri saggi da allineare ai piú famosi dell’autore. Accanto a contributi teorici fondamentali come La posizione del narratore nel romanzo contemporaneo o quello sull’Impegno, in cui Adorno motiva in polemica con Sartre e con Brecht il rifiuto di questa abusata categoria, si troveranno qui analisi impreviste e quanto mai illuminanti della poesia di Hölderlin, Heine e George, di Balzac, Proust e Valéry, della scena finale del Faust e di Finale di partita di Beckett.
Per questa nuova edizione, Sergio Givone ha selezionato i saggi letterari piú rappresentativi di Note per la letteratura, oltre a ripescare il fondamentale saggio su Kafka, originariamente in Prismi.