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L’idea della Chartreuse. Saggi stendhaliani
Il libro
Da anni Luigi Magnani, uno dei maestri del nostro saggismo critico, intrattiene coi suoi grandi autori – Beethoven, Proust, Stendhal – una conversazione connotata da una intensa partecipazione spirituale. La ricchezza e l’immaginazione dello studioso sono gli strumenti di una ricerca che mira a farsi conoscenza, a penetrare nel cuore segreto del proprio oggetto. Anche in questa raccolta di scritti stendhaliani, le suggestive e probanti indagini sulle fonti (esemplare quella sulla Chartreuse che dà il titolo al volume) e la sottile tessitura fìlologica dei rimandi e dei nessi, inseguono gli ingegnosi espedienti della ragione creativa fino a scoprire il rifugio ultimo in cui si nasconde l’autore. Qui Stendhal ci appare nella figura intima di un «homme de creur» appassionato, aspirante al sublime in un’aura, quasi, di emozione religiosa. Cade il «manteau de hussard» in cui si avvolgeva per difesa, cadono le avventurose maschere del cinismo, espressione della volontà di costruirsi una identità romanzesca governata dalla pura ragione. Soltanto un velo di pudore ci separa dal nucleo di una sensibilità ardente, il cui alimento sono una vagheggiata eccezionalità etica e la passione della bellezza. Oltre ai miti di una personalità che cerca romanticamente di superarsi, la musica e la pittura sono essenziali all’interminato itinerario dell’anima stendhaliana verso la felicità. Separati per necessità di esposizione, i capitoli che Magnani dedica allo Stendhal scrittore e lettore, al critico, al teorico, all’uomo, si ricompongono nell’unità di un ritratto originale di luminosa incisività.