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La gallina di Saba
Il libro
“Saba nasceva psicanalitico prima della psicanalisi, era un soggetto di critique psychanalitique allo stesso titolo che, in certe Réflexions di Thibaudet, Turgeniev è preso come soggetto necessario della critica psicologica bourgettiana”. Queste parole, scritte da Gianfranco Contini, contenevano un invito molto esplicito; questo libro su Saba si propone solo parzialmente di esaudire la richiesta. E’ scritto al di qua di un confine fissato con premeditazione. Anche l’eclettismo – il modo con cui Lavagetto ricorre tanto a Freud quanto alle correnti “eretiche” della psicoanalisi – va inteso come una misura di prudenza, come la volontà di cercare aiuti, senza abbandonare il terreno della letteratura. La psicoanalisi è quasi sempre considerata come un codice interno al Canzoniere; evidentemente non è l’unico, e il libro si limita a dimostrare in che modo Saba sfruttò le proprie conoscenze psicoanalitiche per leggere la propria opera e per costruire la “pianta”. Le infrazioni a questo programma, peraltro non molto numerose, obbediscono all’intento di appurare la storia e la coerenza di un personaggio letterario, e le opere di Saba sono l’unica “anagrafe” a cui si faccia ricorso. “Se poi qualcuno non crede alla psicoanalisi – diceva Freud – non resta che lasciargli il compito di trovare da solo le spiegazioni del caso, tanto che riesca a farlo con i propri mezzi, tanto che, ai suoi occhi, non ci sia nulla da spiegare”.