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Elementi di semiologia
Un classico della semiologia, della filosofia strutturale e delle scienze umane e sociali.
Il libro
Elementi di semiologia di Roland Barthes è ormai un classico: per la semiotica, che lo annovera tra i suoi testi fondativi; per la filosofia strutturale, che vi ritrova un manifesto teorico di primo piano; per le scienze umane e sociali, verso le quali si propone come l’ultimo, utopico tentativo di unificazione metodologica; per il pensiero militante, che lo considera un modello di teoria critica della cultura e della società. Scritto nel 1964 e pubblicato per la prima volta in Italia nel 1966, concepito inizialmente come una serie di appunti per studenti, il saggio costituisce un’agile sintesi delle categorie d’analisi e dei problemi teorici della nascente semiologia e, oltre a riassumere i principi della linguistica strutturale, applica ad altri sistemi di comunicazione (il vestiario, l’arredamento, il cibo…) gli schemi usati per l’«idioma» della scuola strutturalista. Nella sua Prefazione alla presente edizione (completata da alcuni frammenti inediti), Gianfranco Marrone ricostruisce in prospettiva storica le vicende legate alla genesi del testo, sottolineandone il ruolo cruciale per le scienze umane del secondo Novecento «non foss’altro perché è ormai impossibile leggerlo, o rileggerlo, senza pensare al dibattito che ha suscitato, e che tuttora continua a suscitare, tra gli studiosi di linguaggio e di significazione».