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Achille e Odisseo
Che cosa vuol dire essere uomini? Gettarsi a capofitto contro gli ostacoli a costo della morte, o pianificare con astuzia ogni mossa? Inseguire la verità, o manipolarla? Essere Achille, oppure Odisseo?
«Matteo Nucci racconta l'epica da narratore, mostrandoci come i grandi miti del passato siano ineguagliabili nel saper dire, oggi come allora, dell'uomo. Del suo animo, della sua finitezza e della sua inesauribile grandezza».
Gaia Manzini
«È il piú bravo, Matteo Nucci, a ricordarci, con parole precise
e semplici (come quelle dei classici) chi sono gli eroi».
Valeria Parrella
Il libro
Fin dall’antichità, Odisseo e Achille sono considerati i paradigmi di due modi antitetici di affrontare la vita. Da una parte un’intelligenza duttile, capace di adeguarsi alle circostanze per aggirare gli ostacoli, dall’altra la ferocia di chi pretende di dare forma alla realtà. Odisseo sa aspettare, sopportare, pur di salvarsi. Achille no, consuma l’attimo, divora la propria esistenza. Perché è troppo schietto, istintivo, collerico, almeno quanto Odisseo è prudente, strategico e ingannevole. L’uno rivolto al futuro, l’altro concentrato sul presente, sono entrambi incapaci di fare i conti con il passato. Con una narrazione coinvolgente, Matteo Nucci rivela la dimensione eterna dei due grandi eroi omerici. Modelli umani contrapposti che travalicano il mito per interrogarci, ancora oggi, su chi siamo.