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Memorie ebraiche
Il libro
Eccellente esempio di storia orale, questo libro ricorda per molti aspetti l’universo corale dei “vinti” di Nuto Revelli. Un continente poliglotta che si espande qui nel rumoroso mondo di Salonicco, lungo le rive dell’Oder, a Lodz, o nelle città vecchie di Tunisi, Algeri, Casablanca, per poi raggiungere Marsiglia, Vichy, Lione, Parigi: decine di voci che si rincorrono, di personaggi – operai, medici, artigiani, donne di casa – che si affacciano sulla scena e poi magari scompaiono, di biografie che si intersecano tra la fine dell’Ottocento ed il secondo dopoguerra. Cinquanta storie di vita raccolte e riproposte da Lucette Valensi e Nathan Wachtel, cinquanta destini che raccontano una storia – come pure la Storia – e che evocano una memoria: memoria sì individuale ma anche e inevitabilmente memoria collettiva di un popolo visto attraverso le abitudini, la “vita quotidiana”, i problemi del sentirsi perennemente sradicati e non appartenenti a nessun luogo. E anche, la storia di un popolo che ha provato la fame, la paura, la morte, e al tempo stesso la speranza in un mondo migliore.