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Lettere alla casa editrice
Le lettere piú significative (102 su 116), scritte da Federico Zeri a Giulio Einaudi, a Paolo Fossati, soprattutto a Giulio Bollati, che è stato l'interlocutore privilegiato. Un libro che presenta un'ulteriore sfaccettatura della personalità del grande critico, mostrandone il lavoro editoriale, le letture, qualche polemica.
Il libro
Federico Zeri inizia a collaborare con l’Einaudi nel 1955, come autore del volume Pittura e Controriforma che uscirà due anni dopo. In breve, oltre che autore di catalogo, diventa il piú importante consulente della casa editrice per la storia dell’arte. Dal 1955 inizia un carteggio che durerà per tutta la vita, anche se documentato solo fino al 1980. In questo volume Anna Ottani Cavina ha scelto le lettere piú significative (102 su 116), scritte da Zeri a Giulio Einaudi, a Paolo Fossati, soprattutto a Giulio Bollati, che è stato l’interlocutore privilegiato. Zeri è un consulente instancabilmente propositivo: mette in campo ricerche e progetti, suggerisce libri da tradurre, rompendo steccati disciplinari e ideologici. E sa essere irresistibile e caustico quando si sente in dovere di censurare colleghi, maestri, la stessa casa editrice. Questo libro presenta un’ulteriore sfaccettatura della personalità del grande critico, mostrandone il lavoro editoriale, le letture, qualche polemica. Ed è documento di un modo di fare libri a partire dal colloquio ininterrotto con i propri consulenti, un metodo che fu peculiare dell’Einaudi in quegli anni e che segnò una pagina della nostra editoria e della nostra cultura.