Giulio Einaudi editore

L’Asia

Istoria della Compagnia di Gesù
Copertina del libro L’Asia di Daniello Bartoli
L’Asia
Istoria della Compagnia di Gesù
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In due volumi

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Alla penna di Daniello Bartoli si dovette la prima grande storia dell'Asia pubblicata in Europa, l'unica ad abbracciare in un solo disegno e in lingua italiana una vicenda destinata a rimanere in ombra nel bilancio storiografico dei secoli successivi che vide solo il versante atlantico dell'Europa trionfare oltre le colonne d'Ercole dello Stretto di Gibilterra. Quanto a Bartoli, il suo si può definire un merito involontario. L'aspirazione profonda che condusse l'autore a diventare gesuita fu simile a quella di tanti altri prima e dopo di lui, un indipeta, un adolescente attirato dal sogno di «andare alle Indie» e di morirvi martire della fede. Come molti adolescenti formati nelle scuole dei gesuiti, anche il quindicenne Daniello che bussò alla porta del noviziato di Novellara nel 1623 vi fu condotto dal desiderio di una missione tra i pagani, dalla volontà di diventare un apostolo e di trovare magari il premio supremo del sacrificio nelle remote terre d'oltreoceano. Ma anche nel suo caso, come in tanti altri, i superiori decisero altrimenti. E a giudicare dal risultato, l'averlo destinato al compito di scrivere non fu l'ultima delle scelte giuste che fecero.
dall'Introduzione di Adriano Prosperi

2019
I millenni
pp. CXLVI - 1470
€ 140,00
ISBN 9788806228378
A cura di
Introduzione a cura di
Contributi di

Il libro

Con la sua Istoria della Compagnia di Gesù, Daniello Bartoli ha scritto un’opera essenziale per la storia della Chiesa, un pionieristico saggio di antropologia, un proto- romanzo esotico, ed è stato un esempio della più elegante scrittura del Seicento. Chiuso nel suo studio presso la sede dei gesuiti, nella casa dei professi in piazza del Gesù, per più di vent’anni ha compulsato una gran quantità di fonti provenienti da tutti i luoghi del mondo dove la Compagnia aveva impiantato le sue missioni. Bartoli descrive città, architetture, fiumi, montagne, animali, popolazioni, tradizioni di ogni parte del globo senza avere mai messo il naso fuori dall’Italia, un po’ come, molti anni dopo, farà Salgari. Racconta scontri e guerre, matrimoni, miracoli di ogni tipo come un abile narratore, tanto è vero che alcuni critici letterari lo considerano alla stregua di un romanziere. La sua prosa è stata un modello molto ammirato da Leopardi e copiato da Manzoni (perfino l’incipit dei Promessi sposi – è stato rilevato – è ricalcato su una sua descrizione del Gange). In tempi più recenti è diventato l’idolo di uno scrittore votato agli ossimori come Manganelli, che infatti ne ha esaltato il «sorvegliatissimo furore verbale», la «prosa labirintica e limpida». L’edizione moderna dell’Asia era stata affrontata a più riprese già molti anni fa da studiosi del calibro di Ezio Raimondi, Bruno Basile, Josef Wicki, ma per varie vicende editoriali e umane non è mai giunta in porto. Ora è stata finalmente realizzata, con apparati nei quali si possono verificare i resoconti originari da cui Bartoli partiva, vedendo così come lo scrittore li rielaborava e che tipo di selezione faceva.