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Storia naturale. II. Antropologia e zoologia
Il libro
Plinio il Vecchio ha redatto, in questa sua gigantesca Storia naturale, un vero e proprio inventario del mondo allora conosciuto, leggendo e schedando duemila volumi di cento autori, trasmettendoci migliaia di notizie diverse, su ogni aspetto dell’universo naturale. Dopo il primo volume dedicato alla Cosmologia e alla Geografia, il secondo affronta il regno animale: l’uomo anzitutto, nel suo corpo e nel suo spirito, dalla nascita alla morte; le norme e le anomalie dei parti, le particolarità delle membra e degli organi, i culmini delle qualità fisiche e morali, le malattie e la morte. Poi si aprono in pagine magiche le generazioni degli animali della terra, dell’acqua, del cielo, i leoni feroci e clementi, le bestie composite dell’Africa, come il leucocrota dotato di voce umana, o il serpente basilisco che cammina eretto, avvelena a distanza e muore solo per l’odore della donnola, o le iene che uccidono con la loro ombra; i pesci, dal socievole delfino innamorato a volte di esseri umani, alle perle e alle stelle marine e alle conchiglie luminose; gli uccelli, dalla fenice al gufo, alla civetta, al grifone orecchiuto; infine gli insetti, dalle api alle cicale, «l’unica creatura che sia sprovvista di bocca», vivendo di rugiada e conservando il ventre perennemente vuoto. Il giardino zoologico di Plinio pullula d’infinite meraviglie, in cui la bizzarria dell’immaginazione e la sete insaziabile del sapere non hanno confini.