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David Copperfield
«... la signora Crupp mi ringraziò con un maestoso inchino e se ne andò».
Il libro
«David Copperfield è senza dubbio il romanzo di Dickens dov’è piú estrosa la caratterizzazione e piú gustosa la futilità dell’intreccio. […] Lo stupore – la poesia – che in Dickens si sprigiona davanti a ogni nuovo incontro umano, a ogni bizzaria e singolarità della folla, trova nel tono autobiografico una coerenza fantastica, specialmente nelle pagine sull’infanzia, che salda ogni figura, ogni macchietta, nell’ambiente dei fatti. Fin che dura l’infanzia e il ricordo, la storia del piccolo David ha uno sviluppo ed egli vive in un mondo costruito dalla fantasia. Sono pagine indimenticabili e ciascuno di noi (non so lode piú grande) ritrova nel racconto la propria esperienza segreta».
Cesare Pavese