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Antologia Palatina. Volume terzo: Libri IX-XI
Testo greco a fronte
Il libro
Vagolava un cieco, sul dorso portando
uno zoppo,
che gli pagava con gli occhi lo scotto.
Quei dimidiati a unità si composero,
l’uno dell’altro
con l’offerta di sé colmando i vuoti.
Leonida d’Alessandria
Fuoco vuoi dare alla vampa? Vuoi tu
della bella lucerna
avvivare il lucignolo di notte?
Vieni, attizza la luce dell’anima mia:
la favilla,
che dentro m’arde, gran fiamma seconda.
Anonimo
Queste le donne divine d’accenti,
che l’aspra Pieria
alimentò di canti e l’Elicona:
Mero, Prassilla, la voce di Anite, Saffo –
l’Omero
donna, vanto di Lesbiche chiomate –
e con Erinna la gran Telesilla, e te pure,
Corinna,
cantatrice dell’egida d’Atena,
Nòsside, voce femminea, con Mìrtide
dolce-sonante –
operaie di pagine perenni.
Nove le Muse create da Urano; nove
la Terra
per nostra eterna gioia ne creò.
Antipatro di Tessalonica
Nave non ero: perii. Cos’avrei,
negli alti fondali,
patito? Il fato d’ogni barca è un’onda.
Cillenio