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Wagner androgino
Il libro
Nella perdurante illusione di sottrarsi alle antitesi di natura e cultura, di mondo reale e linguaggio, di esperienza sociale oggettiva ed espressioni simboliche, i tempi moderni hanno finito per accettare di rapportarsi al mito, ancestrale ma indelebile forma d’interpretazione di un mondo magico che ignora la scissione. Psicanalisi, etnografia, sociologia, antropologia culturale, linguistica e semiologia non hanno esitato a ricercarvi un ancoraggio sicuro. Con questo Saggio sull’interpretazione, Nattiez analizza tutta quella parte di ancoraggio che dobbiamo attribuire a Richard Wagner. Qui la figura retorica dell’androgino, simbolo della irriducibilità e inseparabilità di maschile e femminile, mentre ci illustra un Wagner rivolto a se stesso, ai suoi poemi in musica, all’opera, al dramma e all’opera d’arte, ci chiarisce anche la natura creativa e riflessiva di un’impresa in grado non solo di essere autoesplicativa, ma persino di sapere eccepire alle letture improvvisate dei suoi critici meno superficiali. Il grande pubblico che forse non ha dimenticato le ricorrenti controversie suscitate dalle messe in scena del Ring dal dopoguerra a oggi scoprirà quali e quante altre non impossibili letture interpretative dei drammi musicali di Wagner, volente o nolente, ci induce a ricercare, nelle inesauribili pieghe prodotte dalle ambiguità della creatività dell’artista.