-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Sway
L'indimenticabile ritratto collettivo di una generazione di rock star, registi e visionari che in un crescendo di violenza e follia collettiva trasformò nel '69 l'Estate dell'Amore nell'Estate dell'Orrore.
Il libro
«Col suo parlare di omosessualità, satanismo, tossicodipendenza, promiscuità, nichilismo e decadenza in generale, il superbo romanzo di Zachary Lazar, Sway, interpreta quanto i vostri genitori temono vi accadrebbe se vi lasciaste stregare dal rock’n’roll».
The New York Times
La famiglia Manson, Mick Jagger, Keith Richards, Marianne Faithfull e tutti gli altri.
L’indimenticabile ritratto collettivo di una generazione di rock star, registi e visionari che in un crescendo di violenza e follia collettiva trasformò nel’69 l’Estate dell’Amore nell’Estate dell’Orrore.
Come una sequenza montata col genio e la sregolatezza di Kenneth Anger, le immagini di Sway si susseguono in un crescendo inquietante e magnetico, raccontando il sogno hippy e la sua deriva demoniaca.
Dall’innocenza e il glamour dei Rolling Stones degli esordi, alla morte di Brian Jones annegato nella piscina di casa, dagli omicidi Manson al tragico concerto di Altamont.
«Joseph Conrad diceva che la narrativa è prima di tutto un’arte visiva; per questo gli sarebbe piaciuto molto Sway: per i mille indelebili dettagli visivi di grandissima originalità e per la capacità di Lazar di far luce nel cuore nero della contemporaneità».
Edmund White
«Una penetrante, fantasiosa ricostruzione del lato oscuro del sogno hippy e della violenza degli ultimi anni Sessanta. Sway racconta poco che non fosse già noto ma il libro è comunque disgustosamente intigrante e rivela il considerevole talento di Lazar».
Michel Faber