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Carte da decifrare
Ivano Fossati si racconta in un libro-confessione, un manifesto sulla musica e sulla vita. E apre al lettore il laboratorio di trent'anni d'artista.
Con il cd esclusivo Concerto in versi, dallo spettacolo ideato con Elisabetta Pozzi. Le canzoni di Fossati, le poesie di Primo Levi, T. S. Eliot e altri, in un tessuto di parole e suoni.
Il libro
Il libro. «Rimango piú o meno ai margini delle calssifiche di vendita perché non pratico la pedofilia musicale, non corro dietro ai gusti dei ragazzini, non indosso orecchini né cappellini, non uso espedienti… Gli adolescenti sono i maggiori consumatori di musiaca. Ma si può ragionare sempre e solo in termini di consumo e poi pretendere anche di essere considerati artisti? Credo proprio di no. Cosí rivolgo la mia musica a chi ha voglia, pazienza e sensibilità, tempo e intelligenza da dedicarmi come un regalo. Si parla nella stessa lingua ai bambini e ai vecchi poi, con un po’ di capacità e di fortuna, anche ai distratti di mezzo»
Ivano Fossati
Il cd. In esclusiva per Einaudi Concerto in versi, parole e suoni dallo spettacolo ideato per il teatro con l’attrice Elisabetta Pozzi. Canzoni celebri di Fossati, da «Mio fratello che guardi il mondo» a «Poca voglia di fare il soldato» a «Cow boys» dialogano con le improvvisazioni musicali e con la voce dell’attrice che recita versi di poeti, da Primo Levi a T. S. Eliot a Edoardo sanguineti.
Ulivi e pianoforti. Genova, Lisbona o Napoli, «dove la mia anima si sente piú comoda». Una notte a New York con la tromba di Chet Baker in camera da letto. Trent’anni fa, la scoperta che era meglio innamorarsi dell’Europa, anziché continuare a sognare l’America. Si può ancora fare il rock? Il rock e il misterioso esercito degli imbroglioni. Geniali chitarre elettriche. La canzone d’autore, una pagina chiusa. Perché il jazz piace cosr poco? L’educazione musicale e l’offerta di musica. l discografici e Internet. Che vuoi dire fare il produttore, e scrivere musica. Pensiero stupendo.« Tu canti in modo strano». La struttura-canzone e il linguaggio jazz. L’editore musicale. Giramondo per la musica. Il successo commerciale, e i suoi prezzi. La pianta del tè. Televisione contro teatro. Il flauto magico. Da dove vengono le cose, e le idee. Cesare Pavese. Il vento è aria che muove le cose. Pensare ampio. Canzoni in forma obliqua. La vera poesia. All’ombra delle multinazionali. Il mare e l’invisibile. La distanza. Contro i «professori» della musica. Ascoltare il silenzio. L’equivoco della politica. Contro il metodo. Mosaico e pasticcio. Ancora strumenti. Scrittori: Saramago. L’unica cosa che non può essere riprodotta. Il mio pubblico. Trafficando dentro la musica. Rumori, suoni. Maestri e compagni di strada. Lavorando con Fabrizio De André. Un animale non da palcoscenico. Lanciare un sasso, e camminare fin dove arriva.