-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Alla ricerca della felicità
Dalla sua pubblicazione nel 1981, questo libro continua ad essere universalmente considerato la piú autorevole e affascinante riflessione sul rapporto filosofia-cinema. Ne è autore Stanley Cavell, professore di Harvard, che prende in esame con il rigore del filosofo e l'amore del cinefilo "da commedia delle seconde nozze", un genere tipico degli anni Trenta e Quaranta, arrivando a conclusioni che scalzano i luoghi comuni sul cinema hollywoodiano inteso solo come prodotto commerciale.
Il libro
Che cosa ha a che fare il cinema con la filosofia? Stanley Cavell, uno dei piú originali filosofi americani contemporanei, totalmente inedito in Italia, risponde analizzando con finezza straordinaria sette capolavori della Hollywood degli anni Trenta e Quaranta (tra cui Accadde una notte, Susanna, La costola di Adamo) che hanno dato origine ad un nuovo genere: «la commedia delle seconde nozze». Non si tratta piú – come avveniva nella commedia classica – di coronare il sogno d’amore di un giovane e di una ragazza e di condurli alla felicità malgrado le difficoltà esterne, bensí di riunire un uomo e una donna dopo una separazione, attraverso la ricerca di una felicità nuova e differente, a dispetto degli ostacoli interiori. L’autore riflette sulle conseguenze filosofiche delle seconde nozze al cinema: la nascita di una donna nuova (che si incarna idealmente in attrici come Katharine Hepburn o Irene Dunne), la riflessione sui rapporti di coppia e sulla differenza dei sessi, sulla necessità in amore di una morte e di una rinascita. Tra filosofia e cinema, e mescolando Kant e Capra, Emerson e Cary Grant, Nietzsche e Leo McCarey, Shakespeare, Ibsen, Freud e Hawks, Cavell ci propone uno sguardo del tutto nuovo su questi film. Egli è il primo filosofo ad aver elaborato una riflessione approfondita sul cinema americano.