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Tirannia dello sguardo
La domanda che, con sfumature diverse, ci si pone nei nove capitoli è questa: in che modo la sfera dei modelli e delle regole comportamentali, la pratica della gestualità quotidiana, la concezione dei sentimenti e delle emozioni si incontrano e si intersecano nell'arte greca?
Il libro
Negli ultimi decenni, l’esigenza di utilizzare le testimonianze figurative classiche come fonti storiche ha finito a volte per lasciare sullo sfondo le problematiche formali e per ridimensionare la complessità dell’esperienza estetica degli antichi. A meno di non pensare che la sostanza formale delle opere d’arte antica si esaurisca in una natura già accertata e non piú da verificare, in un’essenza valida una volta per tutte, ad esempio nel presunto carattere «ideale» dell’arte greca classica. Questo libro nasce al contrario dalla convinzione, solo in apparenza ovvia, che i fatti stilistici siano a loro volta fatti storici e non solo perché si trovino congiunti a determinati temi iconografici, o perché, in virtú di questa unità, obbediscano a determinate funzioni sociali. La domanda che, con sfumature diverse, ci si pone nei nove capitoli è questa: in che modo la sfera dei modelli e delle regole comportamentali, la pratica della gestualità quotidiana, la concezione dei sentimenti e delle emozioni si incontrano e si intersecano nell’arte greca? Gli artisti greci elaborano una «grammatica» capace di far sí che le immagini non siano solo oggetti da ammirare, ma strumenti per aprire una relazione con lo spettatore: l’immagine artistica diviene, cosí, mezzo per orientare l’osservatore verso norme e valori etici, per consentirgli la pienezza dell’esperienza religiosa e una partecipazione anche emotiva al racconto mitico. La perfezione, la razionalità, il tono ideale che siamo soliti attribuire alle opere greche sembrano, sotto questo profilo, piú proiezioni moderne che caratteri effettivamente verificabili; eppure anch’esse, come del resto tutte le riprese dell’arte classica dopo la fine del mondo antico, servono all’osservatore di oggi per rimettere a fuoco il proprio sguardo sull’arte greca, per coglierne ancora la vitalità e, in definitiva, per comprenderla.