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Scritti sull’arte
Vedere un quadro per Baudelaire è allo stesso tempo un atto di ricezione e di pensiero, dove la parola diviene necessaria proprio per illuminare il momento riflesso dell'esperienza e il suo prolungarsi in un nuovo universo di «idées» e «rêveries», nel quale si mette poi di fatto alla prova la vitalità stessa delle immagini.
Il libro
«Gli scritti d’arte di Baudelaire compongono un libro intimamente unitario per la costanza dei temi e delle figure che si avvicendano, in uno sviluppo a spirale, assecondando il ritmo libero e imprevedibile della contingenza, e piú ancora per la forza nativa di un temperamento e di un metodo entro cui la grande cultura romantica, da Balzac, a Delacroix, da Hoffmann a Stendhal, da Poe a Wagner, si trasforma in una speculazione appassionata e intransigente sull’arte “moderna” e sui suoi rapporti, difficili e oscuri, con lo spirito borghese della nuova società industriale. […]. Vedere un quadro per Baudelaire è allo stesso tempo un atto di ricezione e di pensiero, dove la parola diviene necessaria proprio per illuminare il momento riflesso dell’esperienza e il suo prolungarsi in un nuovo universo di “idées” e “rêveries”, nel quale si mette poi di fatto alla prova la vitalità stessa delle immagini. […]. La forza speculare dell’immagine si traduce di continuo in tensione d’idea dinanzi ai grandi temi del colore e del grottesco, della modernità e dell’anticlassicismo, dell’immaginazione e del realismo, della tecnica e dell’artificio. Di qui viene ai Salons di Baudelaire, insieme ai limiti a cui conduce un punto di vista “esclusivo”, una funzione di testo capitale e insostituibile nella critica d’arte moderna».
Dall’Introduzione di Ezio Raimondi