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Pittura ed esperienze sociali nell’Italia del Quattrocento
Il libro di Baxandall ricostruisce i criteri interpretativi e i modi di fruizione dell'opera d'arte figurativa facendo ricorso a quella sorta di archeologia del giudizio - com'è stata felicemente definita - che va al di là della storia del gusto per diventare una storia delle esperienze e delle abitudini percettive.
Il libro
In questa ricerca, innovativa anche sul piano metodologico, Baxandall esamina contratti, lettere, registrazioni contabili per individuare le strutture del mercato dell’arte quattrocentesco. Mostra quindi come il modo di guardare della vita quotidiana di una società nei suoi momenti sociali, religiosi e commerciali, si rifletta negli stili pittorici. Giunge infine alla definizione delle abitudini visive del pubblico del ‘400, proponendo inoltre un esame dei termini usati dal miglior critico d’arte dell’epoca, Cristoforo Landino, per descrivere la pittura di Masaccio, Filippo Lippi, Andrea del Castagno e Beato Angelico. Sono il pubblico e, in particolare, i singoli gruppi sociali nelle loro caratterizzazioni, gli autentici protagonisti dello studio di Baxandall.