-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
appuntamenti
-
15 aprile 2025
Virginia Caramico
Siena - L'autrice presenta il suo nuovo libro Le tecniche della pittura medievale. Materiali, lavorazioni e percezione visiva, alle ore 17.30 presso la Pinacoteca Nazionale (via San Pietro, 29). In dialogo con la Prof.ssa Angela Cerasuolo.
Le tecniche della pittura medievale
Dalla progettazione alla finitura delle superfici, le fasi della pittura, in tavola e in muro, sono ripercorse e illustrate sul filo di una rilettura critica del celebre Libro dell'arte di Cennino Cennini (1400-1420 circa) e attraverso una selezione di casi esemplari. Cosí concepito, il volume è un esercizio di esegesi delle tecniche pittoriche, interpretate non come episodi di adesione normativa a un formulario statico di conoscenze, bensí come fenomeni dinamici di cultura visiva, pienamente organici allo stile e all'iconografia.
Il libro
Tutt’altro che inerti, i dipinti medievali sono animati in superficie da trapassi continui di luce, materia e spessori: effetti di pittura a corpo si alternano a campiture levigate, intarsi di opaca immaterialità a fenomeni di lucentezza puntuale, parti concave a inserti in rilievo, e cosí via. Sin dalle prime fasi del lavoro, i pittori perseguivano la sensibilizzazione ottica delle superfici combinando materiali e lavorazioni in tessiture pittoriche screziate, che reagivano alla variabile incidenza della luce e alla mobilità del punto di vista dei fruitori nello spazio. I modi della percezione cangiante che cosí si realizzava sono poco evidenti all’occhio moderno, abituato a condizioni di fruizione delle opere sempre piú standardizzate e uniformanti. Questo libro vuole guidare lo sguardo a riconoscere le operazioni strumentali a quella valorizzazione mutevole e soggettiva dei materiali che è cifra caratteristica della pittura medievale.