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L’arte del ventesimo secolo
Un panorama completo dell'evoluzione dell'arte figurativa nel XX secolo, dalle avanguardie storiche alle esperienze piú recenti ed estreme.
Il libro
Dopo la scomparsa della figura, dell’immagine, del quadro stesso, sono le forme e gli oggetti della vita a occupare la scena: pop art, body art e land art, graffiti, happening, performance e installazioni, fino all’irruzione del video e del digitale. Com’è cambiata in un secolo la storia dell’arte? Chi e che cosa, quali artisti e quali movimenti hanno contribuito a rivoluzionarla, con una progressione cosí inesorabile e radicale da far smarrire il criterio di discrimine tra ciò che può o non può essere definito «arte»? Come ricostruire una storia cosí complessa e affascinante? Quale registro privilegiare? Nell’evidente impossibilità d’una scelta univoca di fronte all’immensa pluralità e contemporaneità di fenomeni, l’autore, sulla scorta di documenti esemplari e di materiali propri delle manifestazioni artistiche contemporanee (inviti e cataloghi delle mostre, messaggi e testi degli artisti), incrocia tempi e temi, rintraccia ascendenze e costanti, alterna figure e situazioni ricorrenti, insistendo in particolare sui grandi movimenti (avanguardie, gruppi, manifesti teorici, scuole) che hanno gettato le basi della situazione attuale dell’arte. Ne emergono quelle che si possono definire le specificità genealogiche del campo artistico contemporaneo: come si è imposta la nozione di «arte plastica»; come l’opera d’arte ha cessato d’essere pittura o scultura per trasformarsi in video, fotografia, performance o esibizione del corpo dell’artista; in base a quale processo i criteri di valutazione hanno progressivamente perso la propria valenza oggettiva, elevando il commento critico a elemento costitutivo dell’opera e lasciando all’artista – e solo a lui – la facoltà di deliberare sull’essenza della propria arte.