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Fuori cornice
Il mondo dell'arte contemporanea può essere visto come uno stato: con un'economia, un sistema di potere, i confini e, naturalmente, le guardie confinarie. Ma che succede al di là dei confini? Si può fare arte fuori da un sistema consolidato e, in un certo senso, consacrato?
Il libro
Gli autori esplorano tre mondi estranei all’arte ufficiale, ma popolati da artisti e opere che aspettano solo di essere conosciuti e apprezzati: l’arte votiva, l’Outsider Art e la Street Art, solitamente etichettate come dimensioni espressive «popolari», «ingenue» e «dilettantesche». Un ex voto sarebbe solo la manifestazione banale e ripetitiva della fede nei santi; l’opera di un pittore o di un architetto naïf la testimonianza di disagio o bizzarria; un graffito sul muro un atto velleitario se non semplicemente teppistico. Il libro cerca di ribaltare tale prospettiva, frutto di pregiudizio e di snobismo, e di guardare alle opere estranee all’arte ufficiale «per quello che sono e ci dicono», e cioè come forme di trasfigurazione del mondo e dell’esperienza. Scopriremo così che un ex voto può essere elaborato e complesso quanto un’opera d’arte concettuale, che gli artisti considerati marginali precorrono spesso le avanguardie, che l’arte di strada è un laboratorio a cielo aperto in cui si sperimentano nuove forme di arte visiva e performativa. Ma anche che l’arte ufficiale attinge a quella marginale, senza dichiarare sempre il debito… In un viaggio che si snoda tra santuari mariani e periferie delle grandi città americane ed europee, il libro offre una prima cartografia delle arti al di là dell’arte: opere di devoti pieni di immaginazione, di postini e manovali che realizzano torri o cattedrali e di giovani che disegnano nuovi scenari urbani, reali e virtuali.