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Le Corbusier e “L’Esprit Nouveau”
Il libro
“L’Esprit Nouveau” e Le Corbusier costituiscono due strumenti importanti per esplorare le forme di scambio, che si realizzano a Parigi nella prima metà degli anni venti, e che vedono protagonisti, accanto a Le Corbusier e Ozenfant, pittori e filosofi dell’arte, scienziati e industriali, economisti e sociologi, mercanti e psicanalisti. Il libro analizza inoltre una congiuntura fondamentale della vita e dell’opera dell’architetto di La Chaux-de-Fonds, il momento in cui credeva di poter conciliare avanguardia e taylorismo, innovazione formale e tecnologica, riformismo sociale e riaffermazione del principio di autorità: operativamente, non solo teoricamente.Il libro cerca inoltre di ricostruire, attraverso una comparazione attenta di testi e progetti, il definirsi delle parole-chiave di un discorso figurativo e scritto, che procede per analogie e aforismi, un procedere che sarà componente importante della sua fortuna.Una prefazione 1988 riepiloga la discussione su questi temi negli anni successivi alla prima edizione, mettendo in luce i lavori e le metodologie più interessanti, in un panorama editoriale reso ancor più complesso dalle celebrazioni dell’anno centenario.