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Lettera di Giacomo e le altre Lettere cattoliche
«Letto oggi, a duemila anni di distanza da quando fu scritto,
questo testo biblico ci ricorda che molti dei nostri valori
spirituali, sono, oltre che universali, eterni. Sino a quando
resterà immutata la natura fondamentale degli esseri umani,
anche questi valori serberanno il loro significato sia
per i singoli esseri umani sia per la società».
(Dall'introduzione del Dalai Lama).
Il libro
La Lettera di san Giacomo – una delle ultime del Nuovo Testamento – comprende una serie di esortazioni senza ordine logico che riconducono sempre all’idea fondamentale di una vita cristiana fatta di coerenza e carità. La forma epistolare è ridotta al minimo; essa ha l’aspetto di una omelia che riecheggia lo stile profetico e soprattutto quello sapienziale dell’ Antico Testamento. Nonostante la brevità, è un testo impregnato di spirito cristiano dove non mancano gli accostamenti con il discorso di Gesú sulla montagna. Colpito dalle numerose somiglianze che legano questo scritto biblico ai testi buddhisti loyong (letteralmente, «che addestrano la mente»), il Dalai Lama si è volentieri dedicato al commento di questa epistola del Nuovo Testamento che esorta all’umiltà e alla concretezza dell’impegno cristiano. Numerosi, infatti, sono i passaggi della Lettera che richiamano valori e principî presenti anche nelle scritture buddhiste e che hanno consentito alla massima autorità spirituale del Tibet di commentare un testo della tradizione cristiana ritrovandovi «molti di quei concetti chiave che sono essenziali per migliorare se stessi come esseri umani» e allargare, quindi, la validità del messaggio all’umanità intera. Il Dalai Lama ha cosí potuto dedicare le sue parole a un obiettivo che si è prefissato da ormai lungo tempo: promuovere una piú profonda e davvero reciproca comprensione tra i fedeli delle principali religioni del mondo.