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Perché corriamo
Tutti gli uomini corrono. In un mondo spaesato, l'attività piú povera, semplice e non tecnologica è diventata una simmetria universale. La corsa è un'ascesi senza religione, un percorso di liberazione dai luoghi e dai non luoghi, dai limiti dello spazio e dei tempi.
Il libro
Perché mai un’attività cosí semplice, povera e dolorosa coinvolge tanta gente in un’epoca dominata dalla sofisticazione? Perché la corsa è uno stato d’animo, un frammento nel quale si rivela la condizione umana. Come in poche altre discipline sportive, nel gesto armonioso e nel cuore stesso della bellezza si nasconde il dolore. Ma è proprio lí che si rivela l’affermazione di sé, la rigorosa disciplina e l’ascolto incessante del proprio corpo.
Quella di Roberto Weber è una riflessione sentimentale intorno a un gesto antico quanto l’uomo, nel quale oggi riconosciamo i segni di una passione sempre piú condivisa. Perché la corsa scava, svuota, prosciuga e restituisce in leggerezza quanto ha rapinato di morbido e sinuoso. La corsa è sottrazione del meraviglioso superfluo che anni di benessere ci hanno regalato. E produce ogni giorno eroi sconosciuti, che si aggiungono alle moltitudini che hanno percorso nel tempo le stesse strade e compiuto gli stessi gesti.