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Lo sguardo da lontano
Il libro
La nuova opera di Claude Lévi-Strauss segna una data ed è al centro delle attuali direzioni della ricerca scientifica ed antropologica. Per questa raccolta di studi degli ultimi dieci anni, decantati e trasparenti come pochissime opere di saggistica contemporanee, la cui unità più che nei temi trattati sta nel metodo d’indagine, l’autore ha scelto un titolo che esprime per lui “ciò in cui consiste l’essenza e l’originalità dell’approccio etnologico”. Ma è un libro di una ricchezza e di una densità di idee e suggestioni che vanno al di là dell’etnologia e che si offrono come esempio di una mente sempre aperta e libera. Razza e cultura; Strutturalismo ed ecologia; Le lezioni della linguistica; Religione, lingua e storia; Dalla possibilità mitica all’esistenza sociale; Cosmopolitismo e schizofrenia; Mito ed oblio; Pitagora in America; Da Chrétien de Troyes a Richard Wagner; Una pittura di meditazione;New York post- e prefigurativa; Considerazioni in ritardo sul bambino creativo; Riflessioni sulla libertà: alcuni titoli dei saggi di questo volume bastano ad indicare la tonalità da cui muove Lévi-Strauss scrutatore di miti passati e recentissimi, in cerca di una risposta ordinata ai problemi cosmologici dell’oggi. Come è stato scritto di recente, “Lévi-Strauss si conferma come uno dei pochissimi maestri che cercano di insegnarci non solo l’applicazione di un metodo, ma il partire dalla realtà dell’oggetto per mettere a punto gli strumenti di conoscenza più adeguati, lo sguardo sgombro da partiti presi che trova sempre un’angolazione nuova per raggiungere l’essenza di ogni concetto e di ogni problema”.