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Roberto Arlt
Roberto Arlt nasce a Buenos Aires nel 1900. Figlio di immigrati europei (il padre prussiano, severissimo), fin da bambino si ribella alla rigida educazione familiare. A sedici anni lascia i genitori e vive senza fissa dimora per le strade di Buenos Aires. Lavora come meccanico, imbianchino, operaio portuale, commesso e intanto studia da autodidatta. Poi comincia a collaborare a qualche giornale e infine diventa giornalista a tempo pieno. Il suo primo romanzo, El juguete rabioso (Il giocattolo rabbioso) esce nel 1926 ed è la storia più o meno autobiografica della sua adolescenza nella caotica e affascinante Buenos Aires dei primi anni Venti. Tre anni dopo, Los siete locos (I sette pazzi) viene esaltato da alcuni come un capolavoro, ma anche bollato da altri come «scritto male». Nel 1931 esce il sequel del romanzo precedente, che ne completa le vicende: Los lanzallamas (I lanciafiamme). Ma il suo libro più fortunato è Aguafuertas porteñas, del 1933, ritratti di Buenos Aires usciti inizialmente in una popolarissima rubrica che Arlt teneva sul quotidiano «El Mundo». Come giornalista viene inviato in Brasile e in Spagna (durante la guerra civile). Muore a Buenos Aires nel 1942, per un infarto.