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Lawrence Durrell
Lawrence Durrell nasce nel 1912 a Jalandhar, in India, allora colonia inglese. A undici anni viene mandato a studiare in Inghilterra ma, abituato ai colori e al cosmopolitismo della realtà indiana, rifiuta il nuovo stile di vita e le sue regole. Pessimo studente, ribelle, dominato dalla noia, Durrell comincia a riscattarsi nel 1935 quando inizia un'amicizia destinata a durare oltre quarant'anni con Henry Miller, e convince la madre (tornata in patria dopo la morte prematura del marito) a trasferire l'intera famiglia, compresa Nancy Myers, la prima moglie, a Corfù. Gli anni nell'isola greca ci sono restituiti dal bestseller del fratello Gerald (La mia famiglia e altri animali). Nel 1941 l'incipiente invasione nazista costringe lo scrittore e sua moglie a lasciare Corfù assieme alla figlia nata un anno prima. Destinazione: il Cairo. Qui il matrimonio, già in crisi, naufraga definitivamente. Nel 1942 si sposta ad Alessandria dove conosce una seducente donna ebrea, Eve Cohen, che diventerà la sua seconda moglie e il modello del personaggio di Justine. Lavora nell'Intelligence per il ministero degli Esteri, che dopo la guerra lo invia in Argentina e in Iugoslavia. Nel 1952 è di nuovo in Grecia, a Cipro. Qui arriva con la figlia Sappho Jane, mentre Eve viene ricoverata in una clinica inglese per un crollo nervoso. Divorziato da Eve nel 1955, inizia a scrivere Justine e, a seguire, gli altri romanzi del Quartetto, che vengono pubblicati fra il 1957 e il 1960. Nel 1960 deve lasciare Cipro a causa della guerra di indipendenza contro gli inglesi e si trasferisce a Sommières, in Provenza. A dispetto del successo letterario, che gli fa sfiorare il Nobel, vive anni difficilissimi. Una lunga malattia e, nel 1967, la morte della terza moglie, Claude-Marie Vincendon, lo colpiscono duramente. Romanzi e poesie continuano a uscire, ma senza più l'accoglienza riservata al Quartetto. Un ultimo matrimonio, con Ghislaine de Boysson, dura sei anni. Il fratello Gerald avrebbe sentenziato: «Lawrence distrugge le sue donne». Ma il peggio arriva nel 1985: Sappho Jane, la figlia avuta con Eve Cohen, si uccide dopo aver accusato il padre di «incesto psicologico». Nel 1990 muore per un ictus nella sua casa francese.