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Ta-Nehisi Coates «Il danzatore dell’acqua»
«Un'opera senza tempo, degna di essere annoverata tra i classici della letteratura contemporanea».
«Rolling Stone»
Conosciuto in America e nel mondo soprattutto per i suoi scritti autobiografici sul razzismo di sistema, e recentemente anche per alcuni episodi del fumetto Marvel Black Panther, Ta-Nehisi Coates è considerato uno degli intellettuali pubblici più importanti degli Stati Uniti.
Con Il danzatore dell’acqua, e attraverso lo straordinario protagonista Hiram Walker, l’autore ha dato vita a «un grande romanzo popolare sulla storia degli schiavi neri che è anche un romanzo di formazione, a metà fra Radici di Alex Haley e l'affabulazione accostante e memoriale di Fra me e il mondo con cui Coates aveva vinto nel 2015 il National Book Award for non Fiction» (Alessandra Sarchi, «la Lettura – Corriere della Sera»).
Hiram è nato schiavo in una piantagione della Virginia. Il ragazzo ha una memoria portentosa, che insieme alla sua intelligenza, gli permette di lavorare a fianco dei bianchi. Suo padre è il proprietario della piantagione e, come spesso accadeva all’epoca, ha messo incinta una schiava e l’ha poi venduta quando era solo un bambino. Ed è proprio della madre che Hiram non ricorda niente.
Un giorno, a diciannove anni, il protagonista precipita nel fiume. Gli manca il respiro, come se fosse spinto a fondo dalle sue stesse catene; scopre invece di possedere un misterioso potere che lo salva dalla morte. Un potere, una visione che si trasformerà in una missione, per sé e per tutto il suo popolo.
«Nel romanzo, Coates coniuga la narrazione storica con il genere fantasy […] Prima di essere una storia d’amore e un romanzo di avventura, il libro di Coates è una potente metafora del valore della memoria e del racconto. La memoria apre “una porta azzurra tra un mondo e l’altro” e “può piegare la terra come un panno”. Il mondo a cui Coates si riferisce è il nostro. Attraverso il racconto entriamo in contatto con il mondo della schiavitù e, conservandolo nella memoria, riusciamo a salvare non solo chi lo ha abitato ma anche noi stessi» (Arianna Farinelli, «Domani»).
Questo è il talento di Coates, che risale alla radice di un male tutt'oggi irrisolto e ispira movimenti di protesta come Black Lives Matter, di cui ha scritto le basi teoriche Gabriele Santoro, «Il Messaggero»
Il danzatore dell’acqua è una storia di rabbia e passione, «Hiram Walker è personaggio denso e oracolare, capace con la propria stessa voce narrante non solo di tratteggiare un intero spaccato di mondo: anche di restituire le molte domande insolute che si appostano in un frangente storico durissimo (la schiavitù negli Stati Uniti) e tra le maglie dell'intreccio di molti destini umani» (Lisa Ginzburg, «Avvenire»).
«Sono tanti gli elementi che Coates ha voluto unire nella narrazione: l'animismo e il soprannaturale, retaggio della cultura africana soppressa dai bianchi, il ruolo giocato dall'illuminismo egalitario ma soprattutto, a lui tacciato di essere un "afropessimista" per la sua visione senza sconti della storia, questo romanzo ha dato l'occasione per porre l'accento sul potere positivo del racconto: un ponte, una via di fuga, forse una salvezza» (Alessandra Sarchi, «la Lettura – Corriere della Sera»).
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2020Hiram Walker è nato schiavo in una piantagione della Virginia. Quando un giorno precipita nel fiume gli manca il respiro, come se fosse spinto a fondo dalle sue stesse catene. Ma il misterioso potere di una luce azzurra lo salva dalla morte: è l'inizio di...