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Melania G. Mazzucco «L’architettrice»
Un'eccezionale rassegna stampa
Con L’architettrice, uscito a novembre del 2019 nei Supercoralli, Melania Mazzucco torna al romanzo storico, alla passione per l’arte e i suoi interpreti. Mentre racconta fasti, intrighi, violenze e miserie della Roma dei papi, e il fervore di un secolo insieme bigotto e libertino, ci regala il ritratto di una straordinaria donna del Seicento, abilissima a non far parlare di sé e a celare audacia e sogni per poter realizzare l’impresa in grado di riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di delizie sul colle che domina Roma, disegnata, progettata ed eseguita da lei, Plautilla, la prima architettrice della storia moderna.
Il lavoro dell’autrice è stato accolto calorosamente dai lettori e ha entusiasmato la critica. Di seguito alcuni estratti dell’eccezionale rassegna stampa de L’architettrice:
«Nel sistema cosmologico di Melania Mazzucco la famiglia — la sua famiglia, ma anche quella dei suoi protagonisti — conta molto. Dico questo in esordio perché anche la storia della protagonista di questo immenso romanzo L’architettrice, Plautilla Bricci, o Briccia, (1616-1705, fino a poco tempo fa pressoché ignorata, e ora studiatissima), s’intreccia fin dall’inizio con quella dei suoi famigliari, il padre Giovanni, sua madre Chiara, la sorella e i fratelli, gli uomini amati e quelli che avrebbe voluto amare, e le innumerevoli figure che popolano la dimensione storica e sociale del suo tempo […] Straordinaria è, da parte di Mazzucco, la ricostruzione di questo ambiente vivo e debordante, sollecitante e corrotto, sensuale e bacchettone, ilare e triste da morire, che è la Roma del pieno Seicento».
Alberto Asor Rosa, «la Repubblica», link
«Melania Mazzucco ci offre un meraviglioso viaggio a Roma mentre ci offre il cammino di una donna libera: dentro questo libro c'è tutto».
Annalena Benini, «Il Foglio»
«Si tratta di un libro plurale e sedimentato, autobiografico, dentro cui si alternano, in un montaggio sapiente, diversi piani narrativi. Prima che cadessimo tutti nella rete avremmo detto che questi erano libri postmoderni: fatiche immani destinate a un'assimilazione lenta, proprio come fa il crotalo col topo. Però oggi i libri non si divorano più. E questo della Mazzucco, che non merita di sminuzzarsi nel tempo delle letture aforistiche sullo smartphone, serve a riprendere confidenza con ciò cui gli storici d'arte per primi sembrano aver abiurato come a una cattiva abitudine: il piacere del racconto».
Stefano Causa, «Il Giornale dell'Arte»
«La scrittura della Mazzucco scivola come il velluto e ci svela la vita di questa pioniera vissuta nella Roma del Seicento che ebbe la fortuna di avere un padre originale che favorì il suo talento artistico».
Serena Dandini, «Io Donna – Corriere della Sera», link
«Nella splendida narrazione di Melania G. Mazzucco (meravigliose le pagine dedicate alla peste, entità viva e multiforme che semina dolore, evidenzia le differenze e apre spazi impensabili di libertà), la lunga vita di Plautilla si intreccia con quella eterna della città di Roma. Una città che nel complesso e ricco diciassettesimo secolo è ben lontana dall’eterno immobilismo che le attribuiamo oggi».
Giulia Galeotti, «L’Osservatore Romano», link
«L’Architettrice di Melania Mazzucco è un romanzo straordinario. Contiene in uno più narrazioni e piccoli romanzi: un romanzo storico, un trattato di arte figurativa del ‘600 italiano, un saggio sulla società e i costumi di Roma ancora del ’600, una mappa di topografia culturale della città (dello stesso secolo) e l’articolazione della sua struttura gerarchica […] Ho letto una storia vera? No, ho letto un romanzo costruito con ingredienti veri. La verità dell’Architettrice è la forza della letteratura. È la straordinaria penna di Melania Mazzucco».
Angelo Guglielmi, «Tuttolibri – La Stampa», link
«Prima donna architetto, ha disegnato, progettato e costruito una villa storica, che si è intrecciata con l’assedio di Roma del 1984. Ma di lei si è perso ogni ricordo. Almeno fino a quando una scrittrice dalla grandissima capacità di esplorare la storia non si è munita di vanga e di piccone e, dissodando terreni, scavando e rastrellando per lunghi anni, ha risvegliato il Seicento, secolo di fasti e intrighi, bigottismo e libertinaggio. Restituendo a quel nome dimenticato – Plautilla Bricci – una vita, una voce, una storia».
Sabina Minardi, «L’Espresso»
«È proprio di questa immaginazione che abbiamo bisogno per cominciare a dare voce e carne a figure che per il semplice fatto di essere donne non hanno avuto il diritto di rappresentazione».
Alessandra Sarchi, «la Lettura – Corriere della Sera»
«Il titolo è azzeccato perché ci ricorda con quale scrittrice abbiamo a che fare: ci rammenta che Melania Mazzucco è la grande architettrice di libri della letteratura italiana contemporanea. Una delle poche in grado di costruire solidi e vasti palazzi di carta sotto i nostri occhi. Accettando la sfida della balena, quella di una stupefacente quantità, che riesca a fluttuare leggera».
Francesca Serra, «Doppiozero», link
«La parola "architettrice", del resto, fu in sostanza inventata proprio da quella Plautilla Bricci che è la protagonista del romanzo, un personaggio realmente esistito che la Mazzucco ci fa conoscere con uno scrupolo filologico e una rovente tensione narrativa invero esemplari, in una sorta di maestosa e fluviale epopea che ha pochi termini di confronto nella nostra attuale letteratura»
Claudio Strinati, «Il Messaggero», link
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2021Nel maggio del 1624 un uomo accompagna la figlia sulla spiaggia di Santa Severa, dove si è arenata una creatura chimerica. Una balena. Esiste anche ciò che è al di là del nostro orizzonte, è questo che il padre insegna a Plautilla. Una visione che...