Giulio Einaudi editore

Maurizio de Giovanni «Volver»

«Pochi personaggi nella storia della letteratura di genere hanno un cuore cosí tormentato e un intatto istinto ad affrontare indagini volta dopo volta piú intricate».
la Repubblica

Maurizio de Giovanni

Con Volver Maurizio de Giovanni, oltre a regalare ai lettori un altro emozionante capitolo della vita del commissario Riccardi, chiude la «trilogia del tango», iniziata con Caminito e proseguita con Soledad.

Siamo nel luglio del 1940 e l’Italia è in guerra. Ricciardi – preoccupato per la figlia Marta e per i suoceri, in grave pericolo a causa delle origini ebraiche – ha ormai trasferito la famiglia a Fortino, il paese dove è nato.

Ma dove sperava di trovare un po’ di quiete, si ritrova faccia a faccia con un passato mai dimenticato. Per lui, e non solo per lui, è arrivato il momento di regolare i conti con la propria storia. Del resto è questo, quasi sempre, il destino di chi torna.

Questa volta a «parlare» a Ricciardi è un bracciante ucciso proprio nel suo podere quando aveva solo sei anni, la stessa età che ha ora Marta, sua figlia. E sarà proprio lei, che ha ereditato gli stessi tormenti del padre, ad aiutarlo nella scoperta di una sorprendente verità.

«Siamo cambiati tanto Ricciardi e io, rimanendo uguali a come eravamo. Lui e io siamo la giovinezza passata, siamo l'età perduta. Siamo i sorrisi attraverso le lacrime, siamo il senso di quelli che se ne sono andati e il calore di chi è rimasto».
Maurizio de Giovanni, «Corriere della Sera»

«Volver conferma la notevole maturità raggiunta dallo scrittore, in un romanzo che intreccia la verità sul “Fatto”, la violenza ottusa del fascismo bellico, le affinità elettive tra Napoli e l'Argentina, il vortice dell'amore che diventa dolore. Ma l'ultima parola del libro è “illusione”. Il commissario Ricciardi tornerà?»
Fabrizio d'Esposito, «il Fatto Quotidiano»

«“Il Fatto”, l'aiuto segreto nello svolgimento delle sue indagini, è comunque di per sé una forma di solitudine, alla quale aggrapparsi per convenienza ma con il risultato di una dolorosa diversità che lo avvicina in maniera tormentata al mondo delle ombre un'ultima speranza […] Si riallacciano tutti i nodi, in quest'ultima avventura del personaggio di De Giovanni. E come sempre sarà "Il Fatto" a permettere al commissario di scoprire il colpevole di un ennesimo delitto, ma mettendolo anche a confronto con una realtà familiare destinata a imprimere una ulteriore svolta alla sua vita».
Sergio Pent, «tuttolibri – La Stampa»

«Una sorta di viaggio a ritroso nello spazio e nel tempo la cui traiettoria si curva verso le profondità della memoria e qui interroga i fantasmi di un passato che pare aspettare soltanto di essere ridestato per consegnare la sua verità […] se Soledad aveva rappresentato il passaggio politico del ciclo, Volver è quello più introspettivo. È l’indagine delle indagini, è l’indagine su una vita».
Generoso Picone, «Mattino»

«Volver, appena uscito, ancora dedicato ai tanghi celebri di Carlos Gardel, come Caminito e Soledad, storia che giunge all'apice di dolore e struggimento che travolge Ricciardi, mantenendo un ritmo narrativo altissimo, sempre invidiabile, da maestro, sviluppato su tre nuclei».
Pier Luigi Razzano, «la Repubblica – Napoli»


Per rivivere le emozioni della prima presentazione di Volver, al teatro Acacia di Napoli, ecco il video:

Il libro
  • Maurizio de Giovanni

    Volver

    2024
    Serve coraggio quando si parte, ma a volte ne serve ancora di piú quando si torna. È il luglio del 1940, l'Italia è in guerra. Ricciardi - preoccupato per la figlia Marta e per i suoceri, in grave pericolo a causa delle origini ebraiche -...