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I racconti delle donne A cura di Annalena Benini
«Per me è stata una festa bellissima: cercare le donne, leggerle, sceglierle, studiarle, raccontarle»
Venti storie. Venti autrici. Da Virginia Woolf a Chimamanda Ngozi Adichie, da Clarice Lispector a Patrizia Cavalli… intelligenza, sincerità e ironia descrivono un mondo vivissimo e sempre in movimento. Ne I racconti delle donne, curato da Annalena Benini, «parlano voci diverse e potenti, spiazzanti e libere, soprattutto libere, di quella libertà che viene dalla gioia e premia il coraggio portando la luce dopo il disastro; tutte le protagoniste hanno vissuto un dislivello di potere, hanno percepito l’attimo in cui l’immagine che avevano di sé si incrinava, si spezzava modificandole per sempre, e hanno saputo raccontarne le conseguenze con onestà, dolore e a volte ironia» (Nadia Terranova, «Il Foglio»).
L’amicizia, l’invidia, l’amore, lo smarrimento, il sesso, la paura, l’ambizione, i figli, gli uomini, le risate, il coraggio: «Alcuni racconti sono di inarrivabile magnificenza, come Quello che si ricorda di Alice Munro o Oggetto d’amore di Edna O’Brien, altri intelligentissimi e di tecnica sopraffina, come La presentazione di Virginia Woolf, una specie di spin of di Mrs Dalloway, o Amiche di Grace Paley» (Elena Stancanelli, «D – la Repubblica»).
«Questi racconti li vedi esplodere. Li vedi prendere forma sotto i tuoi occhi, parola dopo parola, infuocarti la testa mentre stai leggendo, insinuarsi nei tuoi ricordi e nella tua esperienza e in quello che sai di te e del mondo, infilarsi di diritto nella vita che fai, che hai, oltre quello che hai letto, dopo quello che hai letto, e continuare a tuonare in lapilli dentro di te. Questi racconti sono tra i più belli che ho letto» (Antonella Lattanzi, «La Stampa»).
La raccolta composta dalla curatrice ha un respiro contemporaneo, raccontare le donne d’altronde significa raccontare una forza che all’improvviso squarcia tutto, oppure si nasconde, o cammina piano e prepara la strada a chi verrà dopo: «si divertono, scrivono, fanno figli, amano e odiano, ma sono vittime di un segreto, qualcosa che vorrebbero ignorare ma incombe: la necessità di sentirsi legittimate. Preziosa questa antologia, anche per le accurate postille di Benini a ogni racconto» (Elena Stancanelli, «D – la Repubblica»).
«Il lettore uomo, alla fine di questo libro, non riesce a capire meglio, a capire non in senso razionale ma come intelligenza emotiva, forma di conoscenza empatica, quale sia la specificità femminile della letteratura scritta da donne. Ma forse può capire che il filo rosso, ciò che avvicina scrittrici sideralmente lontane come Dorothy Parker e Yourcenar, è il come, non tanto il che cosa. Un come che si esprime in un modo di raccontare con una felice spudoratezza che forse, gli scrittori uomini, più attenti, più prudenti, più sicuri di sé, più stanchi, senza il bisogno di sentirsi “legittimati”, non riescono più a mettere tra le pagine» (Pierluigi Battista, «Corriere della Sera»).
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2019L'amicizia, l'invidia, l'amore, lo smarrimento, il sesso, la paura, l'ambizione, i figli, gli uomini, le risate, il coraggio. E la libertà: conquistarla, gettarla via, riprendersela in un istante di grazia. Raccontare le donne significa raccontare una forza che all'improvviso squarcia tutto, oppure si nasconde, o...