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Auður Ava Ólafsdóttir «Miss Islanda»
Tutti vogliono che Hekla diventi la nuova reginetta di bellezza d'Islanda. Ma il suo unico sogno è scrivere
Hekla è una ragazza bellissima che dalla remota Dalir si è da poco è trasferita a Reykjavík. Siamo in Islanda, nel 1963, e una donna dovrebbe gestire la casa e occuparsi dei figli. Al massimo, ambire al titolo di Miss Islanda.
Ma Hekla vuole diventare una scrittrice. Non basteranno un buon impiego, un gatto o l’amore di un poeta a farle cambiare idea. Perché lei, che porta il nome di un vulcano, ha un cuore inquieto e in sé la forza di un fiume di lava incandescente: «È la storia di una donna che non riesce a trovare il suo posto in una società letteraria maschile dove le donne non sono ammesse» (Auður Ava Ólafsdóttir intervistata da Francesco Moscatelli, «Tuttolibri – La Stampa»).
Arrivata nella capitale, la ragazza prima incontra la sua amica d’infanzia, sua coetanea che si è trasferita per il marito ed è già madre, poi va a vivere da Jón John, il suo più caro amico; con Hekla condivide la fame di sogni e libertà, ma come lei è emarginato dalla società ottusa degli anni Sessanta perché omosessuale, anzi, «invertito».
Perché scrivo? La risposta che mi sono data è questa: scrivo per dare voce a chi non ce l’ha. Auður Ava Ólafsdóttir, «Tuttolibri – La Stampa»
Per Francesco Moscatelli, che ha intervistato l’autrice per «Tuttolibri – La Stampa», con Miss Islanda, «Auður Ava Ólafsdóttir mette in scena una sorta di Bohème islandese popolata di esistenzialisti timidi e omosessuali alle prime armi e fotografa l’istante in cui tutto stava cambiando […] Hekla vuole diventare la moglie di un poeta o essere lei stessa una poetessa? Come sempre con i personaggi di Auður Ava Ólafsdóttir per cercare una risposta c’è bisogno di mettersi in viaggio».
Nel romanzo c’è anche, sullo sfondo, il ritratto di una terra distante, soprattutto negli anni pre-digitale, ingabbiata da una lingua complessa e sconosciuta: «Nel libro ho voluto esplorare i sentimenti che si provano verso ciò che è lontano, sconosciuto. Voglio che il lettore percepisca cosa significa l’isolamento per l’animo umano. L’isolamento è qualcosa di centrale nel mondo d’oggi. E noi islandesi, soprattutto noi scrittrici e scrittori islandesi, sappiamo bene cosa voglia dire essere sconosciuti al mondo» (Auður Ava Ólafsdóttir intervistata da Francesco Moscatelli, «Tuttolibri – La Stampa»).
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2020Nell'Islanda degli anni Sessanta una donna dovrebbe solo gestire la casa e occuparsi dei figli. O, al massimo, ambire al titolo di Miss Islanda. E questo vale anche per Hekla, la splendida ragazza che è appena arrivata a Reykjavík da un angolo remoto dell'isola. In...