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Hanno vinto i ricchi
Mentre i ricchi guadagnano sempre di piú e pagano sempre meno tasse, l'Italia raggiunge nuovi record di povertà. Oltre a essere l'unico Paese europeo in cui, negli ultimi trent'anni, i salari sono diminuiti. Fino a quando ci sembrerà normale?
Il libro
Siamo l’unica nazione in cui, dal 1990 al 2020, i salari si sono ristretti del 3 per cento invece di crescere, certifica l’Ocse. Com’è stato possibile? E com’è che questo sconcertante dato non è diventato il cavallo di battaglia di ogni forza progressista del Paese? Eppure il disastroso primato non è avvenuto per caso. È stato meticolosamente preparato, in America come da noi, dall’ideologia neoliberista che vedeva il Male in ogni intervento perequativo dello Stato. Un’offensiva di fronte alla quale la sinistra si è fatta trovare drammaticamente impreparata. Questo libro nasce da tali domande – oltre che dalla celebre affermazione di Warren Buffett sulla lotta di classe, che esiste ma è stata vinta da ultraricchi come lui. Nessuno, nel frattempo, ha preso sul serio la fotografia della nostra disfatta e ha provato a intervenire. Anzi, come peculiare contributo, l’attuale maggioranza parlamentare ha affossato la ragionevole proposta di introdurre un salario minimo che, come il reddito di cittadinanza, senz’altro non era la soluzione alle cause strutturali della nostra debolezza ma con altrettanta certezza avrebbe giovato.