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Sul Grappa dopo la vittoria
Il percorso di crescita di un giovane curioso di mondo e di vita, che sul monte Grappa, teatro di scontri sanguinosi, imparerà a misurarsi con i grandi interrogativi dell'esistenza umana.
Il libro
Un ragazzo che non ha ancora compiuto undici anni sale sul monte Grappa a recuperare rame, piombo, viveri in scatola, perché in pianura, a Sant’Eulalia, la fame fa paura. A fargli compagnia, durante l’ascesa, non trova piú i pascoli di quando era andato col padre, prima della guerra. Salire sul Grappa dopo la vittoria è uno spaesamento. Il verde è scomparso, ovunque domina il nero della terra scossa. I cunicoli e le trincee sono cicatrici di una montagna ferita. Come ferito è il padre, non piú il gigante che dominava i sentieri, ma un uomo stanco che cammina sotto un peso invisibile. Forse è per questo che ha fatto di suo figlio un recuperante. Al padre interessa che il ragazzo veda. In cima al Grappa, i cadaveri sono coperti dalla neve assieme allo stagno delle gavette e al cuoio degli stivali. Di fronte a quei pallidi simulacri di uomini, il giovane non scorge eroi, ma solo vittime di una gigantesca macchina tritacarne. Adesso che ha conosciuto l’orrore, capisce suo padre che tace. Con una voce intima e delicata, Paolo Malaguti riporta in vita cose e persone di un mondo scomparso ma ancora carico di significato. Un romanzo polifonico che lascia un senso di pace.