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Io viaggio da sola
Un kit di sopravvivenza per cavarsela tra alberghi, treni, piazze deserte, amori e agguati di malinconia. Un libro che fa bene al cuore, al cervello e a numerosi altri organi. Perché «viaggiare da sole non significa affatto essere sole. Significa che vi dovete arrangiare a portare la valigia».
Il libro
Ci sono libri che si comportano come un’amica. Se sei giú, ti fanno venire voglia di metterti in ghingheri e uscire. Se stai lí a guardarti l’ombelico, ti fanno venire il sospetto che fuori, in mezzo alla gente e alle cose che ancora non conosci, tu possa trovare quello che desideri da sempre. Io viaggio da sola è uno di quei libri. Un racconto divertente, un diario involontario e impertinente, una guida gioiosa, eccentrica, ricca di consigli pratici ed esistenziali. Ma soprattutto la storia di una donna la cui vita ha sterzato all’improvviso. Con una vivacità effervescente e contagiosa, Maria Perosino riflette su cosa significhi viaggiare in solitaria: come fare amicizia con i luoghi in cui ci si trova per scelta, per lavoro o in fuga, in che modo infilare una vita intera in una valigia o scegliere l’albergo giusto e, magari, convincere il cameriere a non sistemarti nel tavolo peggiore solo perché sei da sola… Il tutto condito da un’ironia e un’energia che contagiano il lettore, spingendolo a uscire dal proprio guscio e a superare timori e pregiudizi, per iniziare un «viaggio da fermo». Perché, se è vero che è bello mangiare le ostriche in due, peggio sarebbe non mangiarle affatto.