Giulio Einaudi editore

Manituana

Copertina del libro Manituana di Wu Ming
Manituana
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Una storia di esodi e ritorni, battaglie e incantesimi, ascese al cielo e spedizioni agli inferi. Una storia che attraversa l'Atlantico, dalle foreste americane ai bassifondi di Londra.
Una storia dalla parte sbagliata della Storia.

2007
Stile Libero Big
pp. 618
€ 17,50
ISBN 9788806185848

Il libro

1775, all’alba della rivoluzione che generò gli Stati Uniti d’America. Lealisti e ribelli si contendono l’alleanza delle Sei Nazioni irochesi, la piú potente confederazione indiana. Nella valle del fiume Mohawk, indigeni e coloni convivono da decenni. Scelte laceranti travolgono il futuro di una comunità meticcia: il viaggio deve cominciare, fino alla capitale dell’Impero, e la via del ritorno è già sentiero di guerra. Un cacciatore irochese abbandona i boschi e i romanzi di Voltaire. Un guerriero del Clan del Lupo interrompe la traduzione del Vangelo e imbraccia il fucile. Un baronetto di Sua Maestà compare nei sogni di bianchi e indiani. Una donna guida il suo popolo attraverso le fiamme.
Dopo anni di ricerche e scrittura, la nuova narrazione dell’officina di cantastorie nota coi nomi «Luther Blissett» (ieri) e «Wu Ming» (oggi). Un romanzo epico sulla nascita di una nazione e lo sterminio di molti mondi possibili.

www.manituana.com

Manituana. Antefatti

31 agosto 1142. Nel territorio che va dall’attuale Stato di New York alla Pennsylvania, in seguito alla predicazione dei profeti Hiawatha e Deganawidah, cinque grandi tribú indiane si uniscono e fondano la Confederazione Irochese, o Lega delle Cinque Nazioni (Mohawk, Oneida, Cayuga, Onondaga e Seneca).

11 novembre 1620. La nave Mayflower approda a Cape Cod, nell’attuale Massachusetts. I Padri Pellegrini fondano la Nuova Inghilterra, inizia la colonizzazione anglosassone del Nordamerica.

26 maggio 1637. I coloni della Nuova Inghilterra, in guerra contro gli indiani Pequot, attaccano il villaggio di Misistuck e lo dànno alle fiamme, sterminando donne e bambini.

1713-15. I Tuscarora, tribú indiana della North Carolina, fuggono dalle loro terre dopo aver perso la guerra contro i coloni bianchi, e si spostano a nord. Diventeranno la sesta nazione irochese.

20 aprile 1710. La regina Anna di Gran Bretagna riceve a corte una delegazione irochese guidata dal capo mohawk Hendrick Theyanoguin.

1738. L’irlandese William Johnson sbarca a New York. La sua destinazione è la contea di Tryon, nella valle del fiume Mohawk, dove lo attende una proprietà terriera dello zio.

1755-56. William Johnson viene nominato baronetto e commissario per gli Affari indiani del Nordamerica.

1754-63. Le Sei Nazioni appoggiano gli Inglesi nel conflitto coloniale noto come «Guerra franco-indiana». Al contrario, molte altre tribú si schierano coi Francesi. L’Impero britannico conquista il Canada.

1763-66. Nella regione dei Grandi Laghi, Capo Pontiac guida una grande rivolta anti-inglese. Alla fine delle ostilità, Pontiac e Sir William Johnson si incontrano sul lago Ontario e firmano un trattato di pace.

5 novembre 1768. Sir William Johnson e una rappresentanza delle Sei Nazioni firmano il Trattato di Fort Stanwix, che stabilisce il confine all’espansione degli insediamenti bianchi.

16 dicembre 1773. «Boston Tea Party». Travestiti da Mohawk, alcuni abitanti di Boston definitisi «Figli della Libertà» salgono su tre navi all’attracco nel porto e gettano in mare il carico di tè. È un’azione di protesta contro il Parlamento di Londra, e l’avvio della catena di eventi che porterà alla guerra tra colonie e madrepatria.

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