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Il pianto delle troiane
All'ombra delle mura di Troia, distrutta e depredata, i greci attendono di tornare a casa con lo sterminato bottino di guerra, donne comprese. Ma le troiane, dopo aver pianto i loro defunti, tenteranno di tutto pur di vendicarsi.
Il libro
Troia è caduta e i greci, vittoriosi, fremono per rientrare in patria. Per farlo hanno bisogno del buon vento per l’Egeo, che tarda ad arrivare: gli dèi sono offesi poiché il corpo di re Priamo giace insepolto e profanato. I vincitori rimangono cosí in prossimità della città saccheggiata, insieme alle donne che hanno rapito. La splendida Elena, contesa dai due popoli; Cassandra, che ha imparato a non essere troppo fedele alle proprie profezie; la testarda Amina, con lo sguardo ancora fisso sulle torri in rovina, determinata a riscattare il proprio re; Ecuba la ribelle, che ulula sulla spiaggia silenziosa, quasi volesse risvegliare i morti; e infine Briseide, che porta in grembo il suo futuro: il figlio del defunto Achille. Insieme, stringendo alleanze e facendo leva sulle rivalità tra gli uomini, cercheranno la loro vendetta.
«Criselide, Ecuba, Cassandra o Amina, tutte donne vedove, orfane o ridotte in schiavitú. Sono ancora una volta loro che rendono testimonianza della brutalità maschile e che, sebbene impotenti di fronte alle armi, hanno la capacità e il coraggio di frantumare la tradizione irridendone i valori».
Michela Marzano, «Robinson – la Repubblica»