-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Bianco
«Quale dio crea una pelle scura? Quale dio unisce il bianco e il nero nella carne e nell'amore? Il Verbo di quel dio è Verbo? Non può essere che demonio. Moses fissò la finestrella, l'acqua era un ragno che colava sul vetro. O Signore dammi la forza».
Il libro
Ambientato negli Stati Uniti del Sud degli anni Settanta, Bianco racconta di redenzione, di fragilità e contraddizioni. Quelle di Moses Carpenter, un uomo ormai anziano, un vecchio esponente del Ku Klux Klan, educato all’odio per i neri. Una moglie che non c’è piú, un passato che non lo abbandona e un presente che lo cambia. Accade quando nella casa di fronte alla sua, disabitata da anni, arriva una famiglia mista che la comunità vede come intrusi da cacciare con le buone o con le cattive, e guarda a Moses come un punto di riferimento. Ed è allora che qualcosa in lui si spezza e provoca una rottura che riapre vecchie ferite. Un fiume, un ragazzo nero che diventa ossessione. Questa volta, però, gli occhi e il cuore di Moses vedranno ciò che non hanno mai voluto vedere, che non ci sono i colori, o meglio ce n’è soltanto uno che è la somma di tutti. Il bianco.
«Sorprendente. L’avesse scritto un giovane americano saremmo qui a chiederci perché i giovani italiani non sanno scrivere libri del genere».
Alessandro Baricco
«Leggetelo, lo merita davvero».
Mariarosa Mancuso