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La mandorla
L'educazione sentimentale e sessuale di una donna marocchina, in un mondo di uomini incapaci di amare.
Il libro
A diciassette anni Badra va in sposa al notaio Hmed, uno degli uomini piú importanti del suo villaggio, nel Marocco interno. Hmed ha quarant’anni e ha già ripudiato due donne che, secondo lui, non gli hanno saputo dare un figlio. Badra subisce ogni sorta di angherie del marito e della suocera, che la valutano soltanto per due cose: la verginità al momento del matrimonio e la sua capacità riproduttiva. La gravidanza non arriva e la famiglia si incattivisce finché lei decide una ribellione inaudita: scappa di casa, rischiando di essere uccisa e si rifugia clandestinamente a Tangeri. E qui scopre un mondo per lei inaspettato, fatto di gente piú libera, piú ricca, piú colta. La rieducazione del proprio corpo all’amore. La cognizione, via via piú sicura, che il proprio sesso («la mandorla») è uno strumento di potere nel rapporto con gli uomini, ma anche una forma di identità individuale e di elevazione spirituale. La mandorla rappresenta un caso letterario unico. Si tratta di una «narrazione intima», ed è insieme un romanzo e la testimonianza di una storia vera. L’autrice ha deciso di rompere un antico tabú, di violare la regola del silenzio sulla vita matrimoniale e sessuale delle donne arabe. Ne è nato un racconto erotico coinvolgente che è anche un coraggioso atto politico.