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I sonetti
Testo a fronte
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I Sonetti di Shakespeare costituiscono uno dei libri di poesia piú filologicamente dibattuti, piú strutturalmente ambigui e, in definitiva, piú affascinanti. La triangolazione fra il poeta e i due interlocutori principali, il fair youth e la dark lady, produce un percorso morale e di senso niente affatto rettilineo se non addirittura misterioso. Lucia Folena ci offre diverse chiavi per interpretare questo percorso in modo consapevole e innovativo. E ci offre altresí una nuova traduzione in endecasillabi che riesce miracolosamente a conservare sia il pensiero sia gli eleganti artifici retorici che stanno dentro i pentametri giambici shakespeariani. Alcune storiche ottime traduzioni utilizzano versi lunghi di misura variabile, ma la forza dei versi di Shakespeare sta anche nella loro regolarità. Riuscire a condensare nell'endecasillabo il senso, la forma e la bellezza della poesia di Shakespeare è stata una scommessa molto impegnativa. Crediamo sia una scommessa vinta.
Il libro
Come un attore impreparato in scena che per paura sbagli le battute, o un animale carico di furia a cui la troppa forza fiacchi il cuore, cosí io, malfidente, non ho voce per il cerimoniale dell’amore; sembra stroncarmi la sua intensità, e sono sopraffatto dal suo peso. Siano dunque i miei scritti l’eloquenza e i muti messaggeri del mio cuore: chiedono amore e attendon ricompensa piú grande che la lingua piú verbosa. Leggi tu i segni del silente amore: è intelletto d’amore udir con gli occhi.
La celebrazione iniziale della perfezione del destinatario, piú attraente e temperato di un giorno d’estate – celebrazione che sembra inizialmente essere tutta immersa nel presente (vv. 1-3, 5-6) – già al v. 4 si apre verso un domani nel quale nemmeno gli attuali difetti della bella stagione esisteranno piú, perché essa stessa sarà terminata, e, come sottolineano i vv. 7-8, sometime, cioè in un momento imprecisato ma ineluttabile, la corsa del tempo separerà dall’idea platonica del Bello le cose del mondo fisico che da quell’idea erano originariamente discese. A questo punto la perfezione del fair youth si rivela fondata, molto piú che sull’oggi, sulla futura stabilità della sua immagine attuale, la cui inalterabilità dipenderà esclusivamente dalla forza suggestiva dei «versi eterni» che l’avranno costruita. Cosí, come per un gioco di prestigio, la celebrazione iniziale del giovane si trasforma in autocelebrazione, ed è proprio un tale rovesciamento a rendere possibile la “storia” che segue, propiziando la genesi e lo sviluppo di un rapporto paritario di amicizia e amore tra due personaggi tanto lontani fra loro. L’uno possiede moltissime cose che mancano all’altro – nascita, ricchezza, gioventú, bellezza – ma l’altro ne detiene una che le sopravanza tutte. È padrone esclusivo del supremo potere della parola, senza il quale il resto, nella sua transitorietà, non è niente. Al pari di un dio minore egli può, se lo vuole, donare l’immortalità: non ai viventi, certo, ma almeno alle loro immagini.
dall’introduzione di Lucia Folena