-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Alessandra Viola «Flower Power»
Riconoscere i diritti delle piante è ormai indispensabile, anche per la nostra sopravvivenza
Le piante hanno diritti? Un argomento poco dibattuto e di cui, spesso, si parla con scetticismo. Eppure, come ricorda la scrittrice e giornalista Alessandra Viola, «le piante sono gli esseri viventi più numerosi sul pianeta Terra, costituiscono circa il 96% di tutto ciò che è vivo. Sono esseri viventi straordinari che hanno tantissime cose in comune a livello cellulare con gli animali perché si sono evolute lungo la stessa linea fino a circa 500 milioni di anni fa, quando hanno fatto una scelta sostanzialmente diversa: gli animali hanno iniziato a muoversi, le piante sono rimaste ferme, scegliendo la stanzialità».
Alessandra Viola è già nota ai lettori per il precedente Verde brillante, bestseller tradotto in più lingue e scritto insieme a Stefano Mancuso. Sul libro Michael Pollan ha scritto:
Perciò, mettete da parte il vostro abituale antropocentrismo per un paio d'ore ed entrate in quest'altro più ricco e sbalorditivo mondo. Non ve ne pentierete e quando ne uscirete non sarete più quelli di prima
Con Flower Power l’autrice rivendica i diritti del mondo vegetale che oggi sembrano essere snobbati o, peggio, del tutto ignorati. La nostra stessa sopravvivenza dipende da migliaia di specie sull’orlo dell’estinzione: il popolo delle piante. Firmare una pace con l’ambiente è ormai indispensabile per risolvere problemi globali come fame, migrazioni di massa, desertificazione, inquinamento e cambiamenti climatici.
La grande indifferenza nei riguardi delle piante necessita «uno sguardo compensatorio, capace di intenderle non più come “risorse”, magari brevettabili, ma come esseri viventi e senzienti, soggetti di vita e di diritto. Indagando le rivendicazioni in atto di un auspicabile Flower Power, Alessandra Viola arriva a immaginare, sul modello di analoghi testi strutturati, una Dichiarazione dei diritti delle piante. A cavallo tra i molti interrogativi che questa prospettiva solleva e ricostruendo la vicenda che dalle normative ispirate alle prime teorie ambientali si orienta poi, con la Giurisprudenza della Terra, al riconoscimento di diritti primari, pertinenti a ogni essere vivente per il semplice fatto di esistere» (Andrea Di Salvo, «il manifesto»).
Per una consapevolezza maggiore sul mondo vegetale per Viola bisogna smettere di considerare questi esseri viventi come delle materie prime, ma si deve iniziare a riconoscerne la meraviglia, la vita e l’intelligenza…
«Alcuni uomini e donne hanno sempre sentito, se non proprio saputo, che gli alberi e le piante sono esseri viventi e hanno un valore in sé, oltre che un valore strumentale per noi, che dunque hanno il diritto di proseguire la loro vita indisturbati (a maggior ragione quando questa e già lunga centinaia di anni) e che questo diritto va difeso. A qualunque costo» (Flower Power, pag. 10).
-
2020Le piante hanno diritti? E se ne hanno quali sono e cosa comporterà il fatto di riconoscerli? Attribuire diritti a soggetti che ne sono privi appare da sempre un'idea stravagante; eppure non bisogna dimenticare che neri, donne e bambini un tempo non ne avevano alcuno...