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Antigone
Chi sarebbe Antigone oggi? Se nella tragedia di Sofocle la donna e il tiranno si fronteggiavano per dare o negare la sepoltura a Polinice, in questa riscrittura di Valeria Parrella, libera e alta, carica d'intensità e di poesia, è il diritto all'eutanasia a essere al centro del racconto.
Il libro
Antigone è una donna fiera e combattiva, che di fronte a un dolore che la sovrasta e a una legge che reputa ingiusta sceglie di non sottostare all’editto del Legislatore. Per amore del fratello Polinice, è disposta a muoversi continuamente dal mondo dei vivi a quello dei morti, consapevole di dover pagare le terribili conseguenze che questa decisione comporterà.
La tragedia di Sofocle rivive in un testo teatrale attualissimo e appassionato, che si interroga sul libero arbitrio, l’eutanasia, l’incerto confine tra legge della natura e legge dell’uomo, la detenzione nelle carceri, il suicidio come atto consapevole.
Con una scrittura decisa e profondamente evocativa Valeria Parrella compie un’operazione tanto rispettosa quanto indispensabile: rileggere un mito che non ha mai smesso di dialogare con il presente.
L’Antigone di Valeria Parrella ci restituisce la potenza di un dramma eterno mantenendo intatta la portata del messaggio originario. Un discorso poetico sulla vita, sul coraggio, su cosa significa essere partecipi del Diritto, oggi.
***
«Affidare il corpo del fratello alla pace della terra se ha varcato la soglia della vita, strapparlo alla condizione di non vivo non morto se qualcosa lo inchioda nel passaggio. È con Antigone che Valeria Parrella rivive la sfida fra coscienza e legge».
Rossana Rossanda