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Un volgo disperso
Nuova edizione ampliata
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Tornare sui contadini dell'Ottocento costringe a varcare un tempo tanto breve nel computo delle generazioni quanto remotissimo nelle rappresentazioni culturali. Davvero il tempo dei nostri bisavoli era cosí vicino al nostro? E quanto regge alla prova dei fatti quell'articolazione scolastica del disegno del passato che lo colloca nell'epoca che chiamiamo contemporanea? Queste le domande che ci accompagnano nel viaggio attraverso le fonti ottocentesche di Un volgo disperso.
Il libro
Chi erano i contadini delle campagne italiane dell’Ottocento? Quali furono le condizioni di vita di una classe subalterna tra tutte, tradizionale oggetto per i contemporanei di commiserazione o paura? Per la conoscenza storica i lavoratori della terra sono rimasti nell’ombra, cancellati dalla cultura dominante anche perché privi dei mezzi per farsi conoscere. In assenza di testimonianze dirette, saranno i medici condotti, obbligati a vivere tra i contadini per occuparsi della loro salute, a fornirci una preziosa testimonianza storica. Con l’obiettivo di risanare l’ambiente di lavoro e di vita della collettività attraverso il controllo dei fondamentali parametri dell’igiene: aria, acqua, suolo, la classe medica fece affiorare le condizioni di vita di quel mondo sconosciuto. Impegnati nella lotta contro le malattie epidemiche e la mortalità infantile, i medici condotti denunziarono le condizioni di vita dei contadini in numerose inchieste e statistiche realizzate dai regimi napoleonici, dall’Austria e poi, sistematicamente, dallo Stato italiano.