Giulio Einaudi editore

Kristen Roupenian «Cat Person»

Il caso letterario dell'anno: l'attesissimo esordio dell'autrice di Cat Person, il racconto piú condiviso della storia.

Kristen Roupenian

Nel dicembre del 2017 il New Yorker ha pubblicato, sia nella versione cartacea che sul proprio sito, un racconto intitolato Cat Person, di Kristen Roupenian, al suo esordio letterario. In pochi giorni il pezzo ha iniziato ad essere al centro di un forte dibattito e ha dato vita a moltissime conversazioni, fino a diventare il caso letterario dell’anno, il racconto più condiviso della storia.

L’omonima raccolta, dodici storie provocatorie su sesso, amicizia, piacere e rimpianto, è figlia di quel racconto. Margot ha 20 anni, lavora nel bar di un cinema dove incontra Robert, più grande di lei; si scambiano i numeri, si scrivono dei messaggi, escono a bere qualcosa ma poco dopo «lei cominciò a sentirsi tremendamente a disagio». L’incontro non è naturale, Margot non è sicura ma, nonostante tutto, ci fa sesso.

Raccontando di un sesso mediocre fatto sull’orlo del consenso ma non del desiderio, Kristen Roupenian ha esposto la questione meglio di mille articoli di cronaca sul tema: si può scegliere di esprimere un consenso circostanziale al sesso anche quando non esiste desiderio sessuale. Michela Murgia, «Robinson - la Repubblica»

«Cat Person non è una storia di stupro o molestie sessuali, ma, piuttosto, sul sottile confine tra gli esseri umani. Nell’estremo realismo con cui racconta un episodio banale, riesce a indagare le trappole, le manipolazioni e le delusioni del dating moderno. “Questa è fondamentalmente una storia che parla del consenso”, dice, “un concetto che ha molte nuance”» (Laura Pezzino, «Vanity Fair»).

La discussione intorno a questa storia si è subito accesa. Aiutata dal clima politico dopo l’elezione di Trump e dall’ascesa del movimento #metoo, ha scatenato forti reazioni: «Quando il racconto è apparso in rete, le prime a condividerlo sono state delle ragazze; dicevano che descriveva un’esperienza che avevano vissuto anche loro: l’idea che esista un punto oltre il quale è “troppo tardi” per sottrarsi a un rapporto sessuale. Si parlava anche, più in generale, del fenomeno del sesso fatto controvoglia quando si è spinte non dall’uso della forza ma da un cocktail micidiale di emozioni e aspettative sociali – imbarazzo, orgoglio, insicurezza a paura» (Kristen Roupenian, «Robinson - la Repubblica»). Poi però sono arrivati anche minacce, insulti e i toni si sono inaspriti. «Come ci si sente quando un proprio racconto diventa virale? Rispondere si sta rivelando imprevedibilmente difficile» (Kristen Roupenian, «Robinson - la Repubblica»).

Ma la forza di Cat Person è che «parlando di una specifica relazione tra due soggetti e raccontando di un sesso mediocre fatto sull’orlo del consenso ma non del desiderio, Kristen Roupenian ha esposto la questione meglio di mille articoli di cronaca sul tema: si può scegliere di esprimere un consenso circostanziale al sesso anche quando non esiste desiderio sessuale» (Michela Murgia, «Robinson - la Repubblica»).

Negli altri racconti della raccolta il preferito della Roupenian è Mordere: «Mentre la scrivevo avevo i brividi, è stato viscerale. Parla della frustrazione di non avere quello che si vorrebbe e, poi, di riuscire a ottenerlo […] Penso che sia tipico di noi donne interrogarci se quello che desideriamo sia giusto o sbagliato. Oddio, anche certi uomini lo fanno» (Kristen Roupenian intervistata da Laura Pezzino, «Vanity Fair»).

 

Il libro
  • Kristen Roupenian

    Cat Person

    2019
    «Guardandolo cosí, goffamente piegato, la pancia grassa e molle e coperta di peli, Margot pensò: oh, no. Ma il pensiero di quello che ci sarebbe voluto per interrompere quello che aveva avviato era insostenibile; avrebbe dovuto metterci un tatto e una delicatezza di cui sentiva...