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L’arte del Rinascimento in Italia
I due autori ripercorrono l'intero canone della pittura e scultura rinascimentale, allargando il tradizionale campo d'indagine fino a considerare l'architettura, le arti decorative, il disegno, l'incisione e gli oggetti d'uso quotidiano. Evitando i limiti di un approccio troppo ancorato alle biografie degli artisti, il volume individua inedite connessioni formali e tematiche fra le opere d'arte prodotte nei due secoli, decennio dopo decennio; analizza le tecniche di produzione, collega le opere ai luoghi in cui furono create e individua il ruolo dei committenti, nonché le aspettative e le reazioni dei primi fruitori.
Il libro
«Questo volume costituisce una sorta di ricognizione, una storia dell’arte in Italia e dell’arte prodotta da artisti italiani all’estero lungo due secoli, a partire dal 1400. Abbiamo puntato alla completezza piuttosto che all’enciclopedismo; abbiamo fatto scelte e fissato limiti, in modo da poterci concentrare su singoli oggetti e monumenti. Il testo è stato organizzato secondo una sequenza cronologica neutrale, piuttosto che per capitoli costruiti intorno alle carriere dei singoli artisti, anche per sottolineare i limiti dell’approccio biografico e per indicare possibili alternative. La scrittura storica è la costruzione di una narrazione e si possono narrare storie differenti su ognuna delle opere prese in considerazione: la vita del suo autore, l’interesse del compratore, o committente, la tradizione che sta dietro a quel soggetto, la risposta del pubblico e cosí via. Ogni capitolo intende mettere in risalto le circostanze e le aspettative che definiscono i momenti storici in cui l’opera venne eseguita, nonché i temi e i problemi condivisi da oggetti coevi anche piuttosto diversi fra loro. Cosí, al singolo capitolo corrisponde un tema che le opere realizzate in un particolare decennio si prestano particolarmente bene a esplorare. La produzione di immagini nella cultura del Rinascimento fu guidata dalla memoria di immagini precedenti e controllata da supposizioni spesso taciute circa il formato, lo stile, la tipologia. La trasformazione storica consisteva non solo in una sequenza di scoperte e innovazioni ma anche in un graduale cambiamento della relazione dell’artista con il manufatto; stavano mutando i valori e le idee alla base del fare, del lavoro artistico (per esempio la verità divina, la verità della natura, l’emulazione degli antichi e la concezione dell’artista come autore). Questa dimensione auto-riflessiva rispetto all’opera d’arte sostiene una ricca narrativa storica di per se stessa, che cercheremo di proporre a fianco di quella sui committenti, le istituzioni, le pratiche religiose».