-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Cento quartine
Il libro
All’inizio, cento quartine per dire senza alcuna omissione o reticenza quello che succede fra un uomo e una donna (ma anche o soprattutto nella mente di questa donna) nel “tempo reale” di un incontro d’amore; alla fine, mille versi in terza rima per raccontare la metamorfosi di una sopraffazione erotica in un’esperienza o visione iniziatica: due storie diversissime e comple- mentari, racchiuse entrambe nello spazio di una sola notte. E fra l’una e l’altra, a distanziarle o a colmare la distanza che le separa, due voci che emergono dall’oscurità del passato e del mito con le loro eterne vicende d’oltranza e di sconfitta…
Ma un’altra storia sottende la complessa simmetria del libro ed è quella di una lingua poetica in continuo arricchimento, in incessante divenire. Se nella Tentazione, che risale al 1982-85, ritroviamo la molteplicità dei registri (iperletterario e “parlato”, aulico-sublime e comico-corporeo) che caratterizza sin dai suoi esordi la poesia di Patrizia Valduga, nelle Cento quartine (1996) i due estremi della tensione si sono fusi dando vita a una doppia tonalità all’interno della quale tutto risulta, nello stesso tempo, perfettamente naturale e assolutamente inaudito, e il piú integrale dei turpiloqui amorosi può apparirci come il latino del desiderio, la lingua intraducibile che protegge e perpetua il suo mistero.