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Wilhelm Tell. Guglielmo Tell
«... mach dich fertig, | Einen Apfel von des Knaben Kopf zu schießen - | Doch will ich raten, ziele gut, dass du | Den Apfel treffest auf den ersten Schuss, | Denn fehlst du ihn, so ist dein Kopf verloren».
«... preparati | a colpire una mela in testa al tuo ragazzo. |
Ma, bada, mira bene, | che tu colga la mela al primo colpo; |
se sbagli ci rimetti la testa».
Il libro
Portato a termine nel 1804, anno dell’incoronazione di Napoleone a imperatore, Guglielmo Tell è l’ultimo dramma di Schiller. Nel corso della Rivoluzione francese la figura dell’eroe nazionale svizzero era diventata universale simbolo di libertà dai tiranni. E se Goethe si era sottratto al compito di cantarne le gesta, fu Schiller a fare di Guglielmo Tell un campione romantico, componendo un’opera solenne e di grande richiamo popolare, che invitava alla concordia fra i cittadini e alla comune lotta per conquistare e mantenere la pace. Rito patriottico e festa popolare si fondono in uno spettacolo di mirabile efficacia teatrale, cui Rossini s’ispirò per il suo Guglielmo Tell. Di certo l’aver tratteggiato il protagonista come un impavido cacciatore solitario è l’intuizione piú felice di Schiller; in questo modo, Tell diventa il libero individuo tanto autentico e naturale da rappresentare le ragioni degli altri anche quando difende se stesso. Introduzione di Giuliano Baioni.