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Federico Zeri
Federico Zeri (Roma 1921 - Mentana 1998), allievo a Roma di Pietro Toesca, ha avuto poi a Firenze frequentazioni fondamentali con Roberto Longhi e con Bernard Berenson. A Londra e a Parigi, fra il 1947 e il '48, stringe rapporti con personalità di spicco della cultura internazionale (Philip Pouncey, Denis Mahon, John Pope-Hennessy, Frederick Antal), quindi collabora con prestigiose istituzioni americane, quali la Harvard University di Cambridge, la Columbia University e il Metropolitan Museum di New York, la Walters Art Gallery di Baltimora, il Getty Museum di Los Angeles. In Italia, dopo un breve periodo come direttore della Galleria Spada di Roma, Zeri ha seguito un percorso da outsider, estraneo all'università e alla pubblica amministrazione. Studioso tra i piú celebrati, ha pubblicato contributi fondamentali sul piano della filologia e dell'attribuzione delle opere d'arte, raccolti in Giorno per giorno nella pittura (5 volumi editi da Allemandi). Tra gli altri suoi libri, pubblicati presso Einaudi: Pittura e Controriforma. L'«arte senza tempo» di Scipione da Gaeta; Due dipinti, la filologia e un nome. Il Maestro delle Tavole Barberini; Diari di lavoro; La percezione visiva dell'Italia e degli italiani; Lettere alla casa editrice; pubblicati presso Longanesi: La memoria e lo sguardo; Dietro l'immagine; Mai di traverso; L'inchiostro variopinto; Orto aperto; Confesso che ho sbagliato.